Pornhub, il Garante chiede chiarimenti
Uno dei siti più visitati al mondo che raccoglie milioni di dati sensibili senza consenso.
Per la prima volta Pornhub è oggetto di un reclamo ufficiale al Garante italiano per fermare la pratica di raccogliere, elaborare e cedere a terze parti i dati degli utenti senza alcun permesso da parte loro.
Lo annuncia un Comunicato del Garante nei confronti di MG Freesites Ltd, la società cipriota che gestisce il sito Pornhub, riguardo alla versione italiana del sito. Diversi i profili sui quali l’Autorità intende fare luce.
“Per quanto riguarda l’uso di cookie e altri strumenti di tracciamento diversi da quelli tecnici, la società dovrà indicare la base giuridica del trattamento (sia per gli utenti che abbiano creato un account sulla piattaforma sia per quelli non autenticati), la tipologia e la natura dei dati eventualmente raccolti, nonché le modalità tecniche per raccogliere il consenso e quale informativa sia stata resa agli utenti”, spiega la nota del Garante.
“MG Freesites dovrà inoltre chiarire se i dati raccolti siano comunicati a terzi, precisando gli eventuali destinatari e chiarendo se tale circostanza sia stata preventivamente resa nota agli utenti. Abbiamo infine chiesto quali misure siano state adottate per verificare l’età anagrafica degli utenti e per consentire agli utenti l’esercizio dei diritti in materia di protezione dei dati personali”, conclude la nota.
La società ha 20 giorni per rispondere alle richieste dell’Autorità.
Data: 11 luglio 2023
Fonte: Garante
Sanità: raccolta dati non anonimizzati con un gestionale per medici
Trattamento illecito dei dati sanitari di numerosi pazienti raccolti presso circa 7mila medici di famiglia senza averli anonimizzati.
L’Autorità si è attivata a seguito di una segnalazione di un medico di base che lamentava una presunta violazione della disciplina privacy da parte della società che forniva il suo software gestionale.
Per aderire ad un progetto internazionale volto a migliorare le cure dei pazienti attraverso la raccolta e l’analisi di dati sanitari i medici dovevano aggiungere al gestionale in uso (Medico 2000) - fornito da un’azienda informatica partner della società – un’ulteriore funzionalità volta ad anonimizzare automaticamente i dati dei pazienti e a trasmetterli in un unico data base. In cambio i medici ottenevano una serie di vantaggi, tra cui un compenso economico.
Dall’istruttoria del Garante, è emerso che la nuova funzionalità del gestionale non consentivano l’effettiva anonimizzazione delle informazioni acquisite dai medici e che pertanto la società ha effettuato un trattamento illecito di dati personali pseudonimizzati in violazione dei principi di liceità e trasparenza.
Nel Provvedimento, l’Autorità ha ritenuto necessario avvertire tutti i medici che l’utilizzo di questa funzionalità del gestionale “Medico 2000”, per come è configurato attualmente, integra una violazione della privacy dei pazienti.
Data: 27 luglio 2023
Fonte: Garante