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Ottobre 2021

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Ottobre 2021

Newsletter 10/2021
 

OSSERVATORIO VECOMP
 

UE: nuovi requisiti per la sicurezza dei dispositivi wireless
La Commissione europea adotta nuove misure per migliorare la sicurezza informatica di telefoni cellulari, smartwatch, dispositivi sportivi e giocattoli wireless.

Telefoni cellulari, gli smartwatch, i fitness tracker e i giocattoli senza fili sono sempre più presenti nella nostra vita quotidiana, le minacce informatiche rappresentano un rischio crescente per tutti i consumatori. La nuova direttiva propone requisiti di sicurezza più stringenti per proteggere la privacy dei consumatori e per ridurre i rischi di frodi monetarie. La nuova direttiva sulle apparecchiature radio stabilisce nuovi requisiti legali in materia di cybersicurezza, di cui i fabbricanti dovranno tenere conto nella progettazione e nella produzione dei prodotti interessati. Tutelerà inoltre la vita privata e i dati personali dei cittadini, eviterà i rischi di frode monetaria e garantirà una maggiore resilienza delle nostre reti di comunicazione.

Le misure proposte oggi riguarderanno dispositivi senza fili quali telefoni cellulari, tablet e altri prodotti in grado di comunicare via Internet; giocattoli e apparecchiature per l'infanzia, quali baby monitor; nonché una serie di apparecchiature indossabili, come gli smartwatch o i fitness tracker.

Data: 29 ottobre 2021
Fonte: https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/IP_21_5634



Green pass europeo: Tribunale UE non sospende il Regolamento
Manca la prova di un danno grave e irreparabile. I certificati non limitano ma facilitano la libera circolazione durante la pandemia.
 
Il certificato Covid digitale Ue non viola il diritto alla libertà di circolazione. Con l’Ordinanza del presidente del Tribunale dell’UE, depositata il 29 ottobre (Ordinanza T-527/21), è stata rigettata l’istanza di sospensione dell’esecuzione del Reg. 2021/1953 col quale il Parlamento e il Consiglio UE hanno disciplinato il rilascio, la verifica e l’accettazione dei certificati. Non sono stati concessi i provvedimenti cautelari richiesti da alcuni cittadini italiani che avevano richiesto la sospensione dell’esecuzione del regolamento.
 
Data: 29 ottobre 2021
Leggi l'Ordinanza



Smartphone: spegni il microfono, accendi la privacy
Ovvero, come disattivare i microfoni delle app per tutelare la nostra privacy (e non essere inondati di pubblicità personalizzate)

I sensori degli smartphone - e in particolare i microfoni - possono rimanere attivi anche quando non stiamo utilizzando il nostro dispositivo. In questo modo potrebbero essere utilizzati per raccogliere informazioni utilizzabili per diverse finalità anche da terzi: ad esempio per attività di marketing. Quello delle app che, tra le autorizzazioni di accesso richieste al momento dell'installazione, inseriscono anche l’utilizzo del microfono, è un fenomeno diffuso. Spesso, come utenti, concediamo questi permessi senza pensarci troppo e senza informarci sufficientemente sull’uso che verrà fatto dei nostri dati. Il Garante ha quindi avviato un’istruttoria, in collaborazione con il Nucleo speciale privacy e frodi tecnologiche della Guardia di Finanza, che prevede l’esame di una serie di app tra le più scaricate e la verifica che l’informativa resa agli utenti sia chiara e trasparente e che sia stato correttamente acquisito il loro consenso.

Data: 8 novembre 2021
Comunicato Stampa
Sul sito del Garante i consigli per evitare “ascolti indesiderati”.




HISTORIES

Telemarketing selvaggio, il Garante privacy sanziona Sky Italia
Nuovo intervento del Garante per contrastare il fenomeno del telemarketing selvaggio.

Per aver effettuato chiamate promozionali illecite, l’Autorità ha ordinato a Sky Italia il pagamento di una sanzione di oltre 3 milioni e 200 mila euro e le ha vietato l’ulteriore trattamento dei dati a fini promozionali realizzato con liste acquisite da altre società. Alla società sono state inoltre prescritte diverse misure per mettersi in regola con la normativa europea e nazionale.
Il provvedimento del Garante giunge al termine di una complessa attività istruttoria avviata a seguito di decine di segnalazioni e reclami di persone che lamentavano la ricezione di telefonate indesiderate, effettuate per promuovere i servizi offerti da Sky, sia direttamente sia tramite call center di altre società. Molte le criticità riscontrate, in particolare l’effettuazione di chiamate promozionali senza informativa e senza consenso, utilizzando liste non verificate, acquisite da altre società. Fra le altre misure imposte, il Garante ha prescritto a Sky, per agevolare l’esercizio dei diritti da parte degli interessati, di prevedere tra i canali di ricezione delle dichiarazioni di opposizione al trattamento, anche l’indirizzo Pec indicato nel registro delle imprese. Sky dovrà inoltre nominare i fornitori, che svolgono attività promozionali per suo conto, responsabili di tutte le fasi del trattamento: ciò anche al fine di ribadire che la Società, in qualità di titolare, ha l’obbligo di vigilare sul loro operato e verificare la corretta gestione dei contatti promozionali.

Data: 19 ottobre 2021
Comunicato Stampa Garante



Videosorveglianza: sanzionato un istituto per ciechi
La videosorveglianza non deve violare la sfera di intimità e la dignità delle persone. Se poi le riprese riguardano soggetti ciechi o ipovedenti, non basta informare gli interessati sulla presenza delle telecamere attraverso mezzi tradizionali, come i cartelli, ma devono essere utilizzati strumenti adatti, come i messaggi audio.

Il Garante ha sanzionato una residenza per persone cieche, che si erano lamentate per l’installazione di un sistema di videosorveglianza in grado di riprenderle in momenti privati della loro vita. I reclamanti protestavano, in particolare, perché le telecamere interne inquadravano anche il corridoio che collegava i loro alloggi con le docce comuni. Nell’indagine dell’Autorità è stato poi rilevato che l’Istituto non aveva neppure informato correttamente i residenti sulla presenza delle telecamere, tanto che ha affisso alla bacheca un’informativa dettagliata sul sistema di videosorveglianza solo dopo l’avvio dell’istruttoria. La nuova informativa, per giunta, non era adatta agli ospiti della struttura che, eventualmente, avrebbero dovuto riceverla con un messaggio audio preregistrato, riascoltabile a richiesta. Tenuto conto del fatto che le violazioni alla privacy sono avvenute per un periodo di tempo limitato e che le telecamere del corridoio sono state disattivate nel corso dell’istruttoria, all’Istituto è stata comminata una sanzione di 5.000 euro. En entro 30 giorni dovrà rendere disponibile agli ospiti, anche in formato audio, un’adeguata informativa.

Data: 26 ottobre 2021
Ordinanza


 

DOMANDE E RISPOSTE

Foto e tag sui social: serve il consenso?
Non si possono pubblicare immagini, fotografie o video che riguardano altre persone senza il loro consenso. In pratica, chi vuole pubblicare sul proprio profilo social (Facebook, Instagram, ecc.) la foto che ritrae un altro soggetto deve prima chiedere il suo permesso. In caso contrario, si viola il diritto alla privacy e quello alla tutela della propria immagine, con il conseguente obbligo di risarcire i danni. Il consenso alla divulgazione di una foto è necessario anche quando il soggetto si sia fatto ritrarre volontariamente. Inoltre, il consenso prestato al momento dello scatto non può estendersi automaticamente anche alla successiva pubblicazione sui social.


 Quali soni i dati da non pubblicate?
Tutti i dati personali. Chi li raccoglie – ad esempio per l’esecuzione di un contratto, per l’adempimento di un obbligo di legge o per la tutela in giudizio dei propri diritti – non può poi diffonderli. L’elenco lo si trova all’interno del Codice della privacy, il decreto legislativo n. 196 del 2003, recentemente modificato e integrato dal GDPR. La legge identifica due tipologie di dati coperti da privacy e che pertanto non vanno pubblicati o comunicati a terzi. Tali categorie sono distinte in base al grado di importanza – e quindi di segretezza – che li riguarda. Il primo è costituito dai dati personali; poi, ci sono i dati sensibili che sono invece quelli più “delicati”. 


Come scegliere la password?
Il Garante lancia una nuova scheda con consigli di base per impostare password sicure e gestirle in modo accorto. Il nuovo vademecum spiega ad esempio come scegliere una buona password, come gestire tutte quelle che fanno parte della nostra vita quotidiana (da quelle per accedere ai dispositivi a quelle per i vari servizi di e-mail, acquisto online, ecc.) e come conservarle in modo che non siano facile preda di eventuali malintenzionati. La prima linea di difesa dei nostri dati personali è sempre la consapevolezza su come gestiamo, conserviamo ed eventualmente diffondiamo le informazioni che ci riguardano.