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Settembre 2024

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Newsletter 09/2024

OSSERVATORIO VECOMP

Sanzione di 5 milioni di euro ad Hera Comm
Il Garante della Privacy ha sanzionato Hera Comm per 5 milioni di euro a causa di gravi violazioni riscontrate nel trattamento dei dati personali di oltre 2.300 clienti nell'ambito della fornitura di energia elettrica e gas.

L'Autorità è intervenuta a seguito di numerose segnalazioni e reclami riguardanti la conclusione di contratti non richiesti nel mercato libero, compilati con dati inesatti e non aggiornati di clienti della società.
In particolare, i reclamanti lamentavano di aver appreso dell'instaurazione del nuovo contratto solo dopo la ricezione da parte di Hera di documentazione sottoscritta con firma apocrifa o di comunicazioni per aggiornare lo stato di attivazione della fornitura, senza aver mai avuto alcun contatto con la società.
Alcuni reclami riguardavano inoltre l'inesatto o tardivo riscontro di Hera alle richieste di esercizio dei diritti ai sensi del Regolamento privacy.
Dal canto suo Hera Comm, in una nota, ha commentato di avere sempre posto "massime tutele nella protezione dei dati dei propri clienti" e evidenziato come il provvedimento del Garante per la Protezione dei Dati Personali riguardi "un numero esiguo di casi coinvolti e diverse sono le misure già poste in essere dalla società".

 
Data: 13 settembre 2024

Fonte : Garante della Privacy


Ancora troppi dark pattern e cookie illegittimi: l’indagine del Garante privacy in Italia
La maggior parte dei siti Web e delle app mobili utilizza un design ingannevole per influenzare le scelte sulla privacy. Ecco i numeri della ricerca.
 
La ricerca delle impostazioni privacy sui siti Web è ancora ostacolata dall’uso di troppi cookie illegittimi e dark pattern, i cosiddetti “percorsi ingannevoli” che inducono gli utenti a effettuare scelte che non tutelano la protezione dei loro dati personali e che, invece, giocano a favore delle piattaforme online.
 
È quanto si evince dai risultati dell’indagine che il Garante privacy italiano ha condotto nell’ambito dell’annuale Global Privacy Enforcement Network (GPEN) Sweep, l’iniziativa internazionale durante la quale 26 Autorità di controllo della privacy di tutto il mondo hanno analizzato il fenomeno del dark pattern, cioè appunto i modelli di design ingannevole noti anche come Deceptive patterns.
In particolare, l’indagine ha analizzato 50 siti web di “comparatori” di servizi e prodotti, focalizzandosi sui banner dei cookie e sulle modalità di cancellazione degli account utente.
 
In oltre il 60% dei casi, i banner enfatizzavano maggiormente l’opzione meno favorevole per la privacy degli utenti. In quasi il 40% dei casi, per rifiutare i cookie, era necessario un numero elevato di passaggi, mentre in circa il 30% dei casi, l’unica opzione disponibile era l’accettazione di tutti i cookie.
La cancellazione degli account utente sui siti esaminati presentava spesso difficoltà significative, come l’assenza di una funzionalità dedicata, un numero eccessivo di clic necessari per completare il processo, richieste di informazioni personali e l’uso di un linguaggio dissuasivo.
L’analisi ha sottolineato anche l’importanza per gli utenti di avere un accesso semplice alla privacy policy. Tuttavia, spesso manca un indice automatizzato degli argomenti che potrebbe migliorare notevolmente la fruibilità delle informative.
I risultati dell’indagine non porteranno a contestazioni formali alle società interessate per le violazioni emerse nell’ambito dell’indagine, ma ciascuna autorità di controllo, in modo indipendente, valuterà di avviare un’attività di sensibilizzazione ma anche l’esercizio dei propri poteri di law enforcement.

Data 16 settembre 2024
Fonte: Garante della Privacy




 

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Data: 26 settembre 2024
Comunicato Stampa: Garante dela Privacy