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Agosto 2023

Agosto 2023

Agosto 2023

Newsletter 08/2023

Entra in vigore dal 25 agosto il Digital Services Act
La legge europea che impone più trasparenza, maggiore moderazione dei contenuti e garanzia della privacy ai portali con oltre 45 milioni di utenti mensili attivi.
Il Digital Services Act è entrato in vigore il 25 agosto, si tratta del nuovo pacchetto di regole messo a punto dall’Unione Europea per controbilanciare lo strapotere delle Big Tech.
Il regolamento impone ai 19 maggiori operatori del web di bloccare i contenuti illeciti: lo scopo è quello di creare un ambiente digitale sicuro e affidabile, dove i diritti dei consumatori siano salvaguardati. Le piattaforme dovranno dunque garantire maggiore sicurezza ai consumatori, tutelare i loro diritti, contrastare la diffusione di contenuti illegali e disinformazione, e stabilire un quadro normativo chiaro ed efficace sulla trasparenza e responsabilità delle piattaforme.
 
l nuovo regolamento diventerà vincolante da febbraio 2024 anche per tutte quelle piattaforme con meno di 45 milioni di utenti mensili, e le sanzioni potranno ammontare al 6% del fatturato globale.
Si applicherà allo stesso modo in tutta l’Unione europea, permettendo agli utenti di avere gli stessi diritti ovunque e alle aziende di non doversi confrontare con leggi diverse tra loro, si applica a tutti gli intermediari online, siano essi social network, motori di ricerca, marketplace, servizi di hosting. A differenza del passato, non saranno però trattati allo stesso modo e, a seconda della loro grandezza, avranno a che fare con richieste sempre più stringenti.
 
Tra gli obblighi introdotti dal Digital Services Act  figura l'introduzione di sistemi di segnalazione dei contenuti illegali che le stesse piattaforme dovranno poi vagliare ed eventualmente rimuovere in tempi brevi. Non sarà poi più possibile visualizzare annunci pubblicitari basati su dati sensibili dell'utente, come origine etnica, opinioni politiche, orientamento sessuale. Inoltre, per gli utenti europei dei social network dovrebbe tornare anche la possibilità di poter scegliere di vedere i contenuti in ordine cronologico e non sulla base di scelte fatte da un algoritmo.
 
Data: 25 agosto 2023
Commissione Europea

 


OSSERVATORIO VECOMP

Piano ispettivo del Garante per il 2° semestre 2023
Ecco gli ambiti oggetto di accertamento.
Il Garante per la protezione dei dati personali ha varato il piano delle proprie attività ispettive relative al secondo semestre del 2023. Sotto la lente dell’autorità vi saranno in particolare il settore della statistica e della ricerca scientifica, il telemarketing, il riconoscimento facciale, i gestori ed i fornitori di servizi che utilizzano lo SPID e la carta d’identità elettronica (CIE) nell’ambito di servizi online offerti anche tramite app, nonché i cookie e gli altri strumenti di tracciamento. Le attività ispettive a cui sarà data la priorità sono:
accertamenti nel settore della statistica e della ricerca scientifica con specifico riferimento alle misure di cui all’art. 89 del Regolamento UE 2016/679 (GDPR) e in particolare alla tematica della pseudonimizzazione;

  • accertamenti sui trattamenti di dati personali da parte di operatori del settore energetico con specifico riferimento all’attivazione di contratti non richiesti e allo svolgimento di attività di telemarketing, nell’attuale contesto di superamento del c.d. mercato tutelato;
  • accertamenti riferiti ai trattamenti di dati biometrici mediante riconoscimento facciale, (anche) nell’ambito del rapporto di lavoro;
  • prosecuzione delle ispezioni sui gestori dell’identità digitale (SPID) e sui soggetti di cui essi si avvalgono per il rilascio di servizi fiduciari (SPID e firma digitale) nonché sui fornitori di servizi che utilizzano SPID e CIE nell’ambito di servizi online (offerti anche tramite APP);
  • prosecuzione delle verifiche in ordine alla corretta implementazione delle Linee guida sui cookie e gli altri strumenti di tracciamento anche attraverso lo strumento degli accertamenti on line;
  • altri accertamenti nei confronti di soggetti pubblici e privati, al fine di verificare l’osservanza delle disposizioni in materia di protezione dei dati personali, ivi incluse le istruttorie relative a reclami e segnalazioni formali proposti all’Autorità ed in istruttoria presso i relativi Dipartimenti e Servizi.


Anche se in linea di principio le ispezioni del Garante vengono effettuate fisicamente presso le sedi dei soggetti interessati, l’Autorità potrà svolgere la propria attività anche da remoto con accertamenti online in riferimento a trattamenti di dati personali effettuati tramite siti internet da parte di titolari del trattamento pubblici e privati. Le ispezioni consistono nella verifica della correttezza di tutti i sistemi di acquisizione, archiviazione, protezione, gestione e cancellazione dei dati personali trattati da un’azienda, e non si tratta di controlli puramente formali o documentali, ma sono volte ad accertare che i trattamenti di dati personali avvengano in conformità al GDPR e alla normativa correlata in materia di protezione dei dati personali.

Data: 3 agosto 2023

Delibera del Garante



HISTORIES

Il Garante: "Stop alla diffusione del video della violenza sessuale di Palermo"
Le sanzioni economiche e penali previste.
La condivisione del video viola le norme europee a tutela dei dati personali, con implicazioni non solo di natura penale ma anche in termini di sanzioni, che potrebbero arrivare a decine di migliaia di euro.
Il Garante per la privacy ha emanato un avvertimento nei confronti di Telegram e degli utenti che in queste ore stanno cercando e condividendo il video dei fatti dello scorso 7 luglio, quando un gruppo di ragazzi ha violentato una ragazza di 19 anni al Foro Italico, a Palermo.
«A seguito di numerose notizie stampa su una “caccia alle immagini” scatenatasi nelle chat, l’Autorità – con due provvedimenti d’urgenza – ha rivolto un avvertimento a Telegram e alla generalità degli utenti della piattaforma, affinché venga garantita la necessaria riservatezza della vittima, evitando alla stessa un ulteriore pregiudizio connesso alla possibile diffusione di dati idonei a identificarla, anche indirettamente, in contrasto, peraltro, con le esigenze di tutela della dignità della ragazza», spiega il comunicato apparso sul sito del Garante per la protezione dei dati personali, che continua: «Il Garante ricorda che la diffusione e la condivisione del video costituiscono una violazione della normativa privacy, con conseguenze anche di carattere sanzionatorio, ed evidenzia i risvolti penali della diffusione dei dati personali delle persone vittime di reati sessuali (art. 734 bis del codice penale)».

Data: 23 agosto 2023
Comunicato stampa